sostenibilità

La sostenibilità è un argomento di cui si discute sempre più ma che sembra non  toccare il settore della meccanica di precisione. Ma è davvero così? L’idea di sostenibilità sta entrando sempre più nei pensieri e nelle strategie dei manager e a cascata nella visione delle aziende. L’attenzione all’utilizzo di materiali riciclabili si sta trasformando in una nuova visione: le intere macchine potranno essere riutilizzate a seguito di upgrade e aggiornamenti. L’idea dello “yearly updated” che si incomincia ad intravvedere nell’automotive, l’aggiornamento annuale dei software dell’auto per migliorare continuamente le prestazioni grazie ad una sempre migliore gestione di tutte le sue parti, sembra interessare molto i costruttori di macchine utensili. Qualcuno ha creato team di lavoro per sviluppare nuovi modelli di business tra cui il noleggio delle macchine utensili. Un full renting, simile a quello delle auto, che prevede la manutenzione della macchina e il costante aggiornamento eseguito direttamente dal fornitore. Non è una novità, sono anni che se ne parla, ma la novità è che adesso si sta iniziando ad agire e uno dei motori di questo cammino è la necessità di essere sostenibili, le grandi aziende lo richiedono e il mercato pian piano si deve adeguare. Una macchina a noleggio che viene continuamente aggiornata ha una vita media più lunga e in caso di revamping importanti potrebbe godere addirittura di una seconda vita. A supporto di questo modello di business arriva la manutenzione predittiva, i costruttori stanno inserendo la sensoristica nelle macchine in modo da poter raccogliere grandi moli di dati e fare apprendere ai sistemi di intelligenza artificiale i segnali premonitori di usura e guasti. Alla EMO, negli stand dei grandi costruttori di macchine utensili si vedevano scritte e se ne parlava ma siamo ancora in una fase embrionale che nell’arco di 3/5 anni sarà completamente operativa. In tutto questo scenario il pensiero va agli stampisti. Qualcuno ha iniziato a pensare al bilancio di sostenibilità ma sono davvero pochi. Se il mercato inizia a richiederlo a livello delle grandi corporate inevitabilmente, a cascata, arriverà a richiederlo anche a livelli più bassi di fornitura. E’ realistico pensare che le multinazionali chiederanno ai fornitori una serie di certificazioni e di documentazioni. Non è qualcosa che accadrà nell’immediato ma accadrà a partire dai settori generalmente più attenti a questi aspetti ed è facile immaginare che l’automotive sarà uno dei primi a richiederlo. In parallelo la manutenzione predittiva può essere di supporto anche per gli stampi. Il modello di business è già chiaro a tutti: un canone mensile per il monitoraggio costante e la raccolta dei dati dai sensori. Un servizio a valore che gli stampisti più grandi potranno offrire direttamente e che i più piccoli potranno dare attraverso piattaforme in cloud per la gestione dei dati. La sfida è aperta, gli stampisti sicuramente la giocheranno con intelligenza e determinazione ma l’importante è iniziare a ragionarci ora per non trovarsi in affanno poi.